Stalker seriale nel parcheggio di Luxottica
Stalking su alcune dipendenti dello stabilimento Luxottica di Agordo attraverso dei bigliettini tutt’altro che simpatici lasciati sulle macchine parcheggiate esternamente all’azienda, ma non solo.
È la segnalazione che una lavoratrice agordina di Luxottica ha fatto ieri mattina ai carabinieri di Agordo, dopo essere stata oggetto delle attenzioni di un individuo anonimo, che martedì le ha lasciato sul parabrezza dell’auto un biglietto dal contenuto sgradevole e offensivo: alla donna, in un italiano approssimativo e in stampatello, veniva rivolto l’invito a recarsi al lavoro in minigonna e ad avere rapporti sessuali.
La donna non sarebbe l’unica ad aver ricevuto nel tempo attenzioni di questo tipo. «Voglio diffondere un messaggio importante», dice infatti, «rivolto ad altre ragazze dipendenti Luxottica vittime di “stalking” da parte di un individuo che si diverte a infondere paura con dei bigliettini lasciati sulle macchine dei parcheggi esterni a Luxottica».
La spiacevole sorpresa è stata trovata martedì al termine della giornata di lavoro nello stabilimento Luxottica di Agordo: un foglio bianco scritto con un pennarello nero. «Martedì», racconta la donna, «quando sono uscita dal lavoro alle 18, mi sono ritrovata questo bigliettino per niente piacevole e alquanto offensivo. Questa mattina (ieri, ndr) mi sono recata alla centrale dei carabinieri di Agordo, i quali mi hanno detto che non sono la prima, bensì la quinta ragazza a fare questo tipo di segnalazione».
Così la donna agordina ha potuto capire che forme di violenza verbale simili a quelle ricevute martedì, vanno avanti, ai danni di altre dipendenti Luxottica, addirittura dal novembre scorso. «Al tempo», dice, «una mia ex collega ha ricevuto il primo bigliettino lasciato sulla macchina nei parcheggi ad Agordo. Lei in tutto ne ha ricevuti quattro, l’ultimo di recente sulla sua macchina posteggiata nella centralissima piazza».
La vittima del molestatore di martedì sera non ha avuto dubbi sulla necessità di segnalare la cosa ai carabinieri e all’azienda (come del resto hanno fatto anche le altre cinque ragazze), ma pure all’opinione pubblica, convinta che il modo più giusto per combattere questo tipo di comportamenti sia quello di toglierli dal silenzio.
«Capisco benissimo», dice, «che non si tratta di minacce, offese gravi o altro, ritengo però opportuno far sapere alle altre ragazze (siamo circa quattromila dipendenti qui ad Agordo e sicuramente io non sarò l’unica) che non sono sole e che queste persone si combattono solo con le segnalazioni, non di certo con l’omertà. L’unione fa la forza».
La donna ricorda che le segnalazioni possono essere fatte in portineria di Luxottica. «I miei colleghi», conclude, «sono già al corrente dell’accaduto e anche loro si stanno muovendo per trovare una soluzione». —
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