Trovate bombole di gas accanto al tabià bruciato

C’era del propilene vicino al tabià di Domegge collassato per l’incendio di giovedì scorso. Chi ne capisce qualcosa, dice che si tratta di una sostanza incolore e inodore, poco solubile in acqua ed estremamente infiammabile. Una presenza sospetta, che sta convincendo la procura che l’incendio sia stato il gesto volontario di qualcuno e non un evento casuale.

DOMEGGE. Tre bombole di gas. C’era del propilene vicino al tabià di Domegge collassato per l’incendio di giovedì scorso. Chi ne capisce qualcosa, dice che si tratta di una sostanza incolore e inodore, poco solubile in acqua ed estremamente infiammabile, che forma miscele esplosive con l’aria e, a volte, viene usato anche come combustibile. È questa presenza sospetta, in via Piduel, oltre all’esplosione di uno dei contenitori, che sta convincendo la procura che l’incendio costato anche la vita a tre cavalli, una cinquantina di galline e alcune capre sia stato il gesto volontario di qualcuno e non un evento casuale, come era sembrato in un primo momento.

Il procuratore capo Francesco Saverio Pavone ha aperto un’inchiesta contro ignoti per incendio doloso e le indagini stanno andando avanti, con la collaborazione dei carabinieri di Pieve di Cadore. Nel fascicolo, non mancano delle fotografie, che documentano anche la strage di animali da cortile: dovesse essere confermata l’ipotesi del gesto volontario, scatterebbe anche il reato di uccisione di animali.

Questo tabià di proprietà di una famiglia di Vallesella era stato costruito almeno 200 anni fa e aveva resistito a tutto fino alle 22.30 di giovedì scorso. Quando un vicino della zona del campo sportivo domeggese ha dato l’allarme ai vigili del fuoco del comando di Belluno, dopo aver visto le fiamme che stavano avvolgendo la struttura. Queste diventeranno talmente alte, grazie anche alla presenza di fieno e all’aiuto di un vento forte e provocheranno un fumo così denso da essere viste distintamente anche a Pieve di Cadore.

I danni sono molto ingenti, anche perché una volta bruciato il fienile è caduto su se stesso.

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